serenata d’oro e silenzio
E’ un bel guardare. Si affaccia alla finestra della cucina con i capelli biondi sciolti sulle spalle, si china avanti per fumare la sigaretta e soffiare il fumo lontano: i capelli scendono ai lati della fronte, si aprono in due tende perfette, sgranate di fili sottilissimi del colore dell’oro. Sembrano bianchi quando il sole è più forte, superano le spalle in due archi di seta morbida e scivolano, giocano con il volto immobile e le labbra che circondano il filtro della sigaretta. E lanciano volute di fumo bianco verso di me. Cieco. O meglio, è lei a non vedermi: sono come uno specchio cieco, appunto, ma la vedo perfettamente. La aspetto tutti i giorni, tanto ho niente da fare e il lavoro che cerco senza la voglia di trovarlo lascia il tempo per annoiarsi: tengo d’occhio i vetri e le persiane socchiuse, danno proprio sulla facciata giusta di casa sua. Quella con la finestra della cucina, dove la vedo camminare su e giù e affacciarsi per fumare.