Diario di Melassa
Un minuscolo appartamento in periferia in una casa spoglia con un prato triste: Marcella ha deciso di rifugiarsi lì a scrivere. Nel silenzio di una stanza racconta a frammenti una parte della propria vita: l’infanzia riempita di solitudine e traumi oscuri, il disturbo alimentare che nessuno (neanche la psichiatra) voleva riconoscere, i successi, la rinascita. Il diario si sviluppa a frammenti con ricordi messi insieme nell’unica visione che ci è concessa avere, quella di chi lo scrive. Nella stanza di Marcella c’è proprio tutto, ma non esiste cibo. “Perchè il cibo è il mio abbraccio, per questo vado a peso”. Nelle pieghe della vita apparentemente realizzata di una donna si nascondono segreti: la violenza, la solitudine di scelte sbagliate e, sopratutto, il cibo. Che è maledizione e sollievo, piaga evidente ma riconosciuta. Fino alla salvezza di una casa anonima in cui scrivere.
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Bellissimo libro, mi ci sono proprio immedesimata in Marcella!