essere in un racconto breve

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–       Ti immagini un racconto così, un racconto breve. “E’ meraviglioso sentirlo, sentire quanto”…

–       Lo so, so cosa vuoi dire. E’ meraviglioso davvero.

–       Spiegati.

–       Come si fa a spiegare? Sei dentro di me e sento che prendi, che decidi e dai, offri e strappi. E sorrido. E alla fine, quando…

–       Sì, quando. Dillo.

–       Quando arriva per te il momento.

–       Proprio quello, intendevo così.

–       Appunto, lo so. Quando per te arriva il momento, con nessuno mi è capitato mai che si sentisse tanto. Sento il tuo piacere, ne ricevo ogni istante. E lo sento, capisci?

–       No, ma immagino. Mi piace. Ecco, un racconto così.

Lascia andare il fumo dalla sigaretta.

–       Mi piace immaginare un racconto breve che spieghi ciò che hai detto mentre…

–       Non lo farei mai, è solo mio.

–       Nostro.

–       Mio e nostro. Mio e tuo in modo differente, sai. Ciò che io provo non è lo stesso che provi tu. Ma sei passione, sesso puro.

–       Anche tu.

–       Ottimo incontro, direi.

–       Mi piace, dillo ancora.

–       Tra noi o nel racconto?

–       Nel racconto solo nostro, o in un racconto breve. Dillo di nuovo.

–       E’ meraviglioso sentire quanto, e non continuo. Sai cosa è meraviglioso.

–       Perché non continui?

–       Perché la frase è solo nostra. C’è un limite. Anche alla scrittura.

–       No, è sbagliato. Non c’è.

Il fumo sale, lei lo guarda. La sua bocca aspira ma è lui a fumare.

–       L’amore è il sesso. Il sesso è amore.

–       Non hai mai capito niente.

–       Forse.

Sente il suo corpo, l’hai sentito dentro e addosso e dietro e a sfiorarla. L’ha preso e ricevuto e cercato e voluto. Nei giorni che hanno preceduto l’incontro l’ha pensato e sognato, ha stemperato la fantasia nelle parole di una romanzo che niente ricorda, se non i suoi segreti.

–       Vuoi andare? Vuoi fare l’uomo che quando ha finito si alza e se ne va?

–       No, voglio coprirmi, ho freddo.

–       Io voglio abbracciarti. Sono donna, con te.

–       Con me sei donna, e con le donne?

–       Chissà. Non importa cosa sono o non sono. Sono qui, adesso.

E’ lì, adesso. La neve scioglie i volti che il tempo cancella, una saracinesca chiusa dentro di lei impedisce il passaggio. Ha visto il limite del dolore e l’ha oltrepassato, capisce di avere la felicità abbracciata in un tepore temporaneo e caldo. E sta bene. Non sa come dirlo, forse non dovrebbe aprire bocca. Ma è felice.

–       Un racconto, mi viene in mente questo.

–       Ancora?

–       Sì, ancora. Il racconto di questo e quello, cose che dico o faccio e dici e fai tu. Imprevedibile.

–       Essere dentro un racconto è più che essere dentro di me.

–       Lo so, per questo immagino di esserci.

–       Vuoi essere in un racconto, e sarà più che dentro di me. Anche se non sono sicura, sai penetrare davvero.

Ridono. Ma la piega delle labbra bacia, seria.

–       Perché scrivi erotismo? L’amore si fa e non si dice.

–       Si dice, ma non il mio.

–       Quindi sono fuori da ogni possibile racconto?

Tace. E’ dentro, in realtà. Dentro la scrittura e il silenzio che non permette sia violato, nelle ore che trascorre disciplinata e fissa sulle righe del manoscritto. Dentro, lui c’è. E non sa, non legge.

–       Se leggessi di te stesso in un racconto ti sentiresti ancora tu?

–       Non so, probabile. Io sono io. Sei donna, con me, ti vedo. Nuda più nuda di sempre.

–       Lo penso anche io.

Lo sa. Sente spaccarsi il muro e la resistenza, finisce estenuata tra le sue braccia e si addormenta tranquilla. Indicibile, perché nel loro gioco leggero questo non si può raccontare.

–       Dentro e fuori, io e non io. Piani che si sovrappongono frammentati. Mi piace.

–       Fai l’amore come nessuno.

Cade la notte. Le dita scivolano sulla tastiera in una città lontana.

Racconto breve e parole mutate, o vere. Solo sue. E di lui. Un racconto breve. E gli occhi chiusi sulla felicità inattesa.

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Showing 7 comments
  • frangianco

    Essere in questo capolavoro di scrittura, in questo racconto breve che definisce l’amore come miracolo che accade e non distrugge, ride e tiene lievi e’ la massima esperienza, credo. Chapeau.

  • lorenza caravelli

    Poesia e pudore. Che brava

  • marta

    bello e intenso. un capolavoro che si legge tutto d’un fiato!
    Bravissima nella stesura dei dialoghi.

  • MariaGiovanna Luini

    grazie per i commenti
    è un racconto breve nato in una notte torinese, sull’onda di frasi che ritornavano in mente

  • David

    Complimenti per il tuo blog, è scritto molto bene.
    Volevo segnalare a te e ad i tuoi lettori il concorso che stiamo lanciando sul nostro blog “http://www.trereferendum.it/concorso”, in palio abbiamo messo 4 iPhone.Per qualsiasi informazione non esitate a contattarmi su: 3referendum [ at] gmail [.] com. Spero di vedervi partecipare numerosi!

  • lucia

    Breve e intenso come uno sconvolgente piacere.
    Che bello

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