tocchi di stelle assenti, imparare l’amore
La paura di amare. Questo era, secondo Luca.
– Hai una paura fottuta, possibile che non ti riesca di chiudere gli occhi e buttarti?
Li aveva chiusi, gli occhi. Quando aveva ascoltato le parole graffiate nel telefono e quando, qualche ora prima, aveva ricevuto il piacere di Giuliano e si era sciolta. Aveva sentito ogni istante, l’aveva bevuto e mangiato e restituito impastato di amore e piacere. E aveva chiuso gli occhi. La vertigine era arrivata dopo, quando ci aveva ripensato. E quando le frasi severe di Luca, il padre lontano che non era mai stato suo padre realmente ma aveva accettato il ruolo sorridendo leggero, l’aveva rimproverata e rincuorata insieme.
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