monologo di un DNA XY
Di tutto ciò che potrei scrivere, niente va bene. Ho abbandonato i libri su una sedia, perso la borsa da qualche parte sul pavimento e cercato i segni del suo passaggio. Quando sono uscito da casa questa mattina ero sicuro che sarebbe venuta: lo sentivo, sapevo che avrebbe aperto con le chiavi che lo ho dato e annusato l’aria, ispezionato ogni angolo per trovare le tracce che voleva. L’ho immaginata vestita bene, con la camicia aperta sul seno e i tacchi tolti subito, al di qua della porta.
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