Pasolini
Tra le voci, anche la mia. Mi unisco pochissimo ai cori, sono retorici oppure dicono già tutto ciò che andrebbe detto. Di Pasolini si dice oggi che nessuno ne sta parlando, e in questo modo, con la polemica usuale per tanti, se ne parla. Per fortuna. Perché nell’epoca della perdita di ogni condotta morale, senza più riferimenti, ricordare Pasolini nell’anniversario della morte è qualcosa. Qualcosa perché a tentoni, forse con un po’ di nebbia nella memoria, ci si prova, oppure si vuole essere presenti: io c’ero, ho ricordato la morte di Pasolini e la sua opera. Era un poeta, ma no, non solo: era uno scrittore, insomma. Omosessuale, ma scrittore. Più o meno si dice così.
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