dormivi, parole che assomigliano al ritmo del tuo respiro

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Dormivi. La mia mano sul tuo corpo disteso, soffocato e protetto dal piumone troppo caldo e morbido, il respiro che ti sfiorava insieme al pensiero soffuso di un dopo estatico.

Dopo l’amore. Dormivi. Ho sentito, nel calore del palmo appoggiato sul tuo fianco, la fragilità che amo. “Mi sembra di essere leggero e senza peso”, hai detto. E ho annuito in silenzio, perché il sonno fosse calmo e ti regalasse il sollievo.

La finestra socchiusa beveva il primo buio, la giornata limpida di ghiaccio da respirare sfumava nella sera. Avrei voluto che dormissi ancora, e ancora. Nella mia casa, nelle mie braccia. Ma bastava, bastava così, nella completa saggezza della temporanea gioia dell’appagamento, nell’amore che spesso non riusciamo a dire ma è lì, evidente da guardare. Dormivi.

Penso che a nessuno sia concesso giudicare. Non giudicare noi, la passione inebriante e sottilissima, l’equilibrio instabile che mi spiega cosa sia l’amore. E corpi di donne e uomini e ancora donne, che nelle parole tra noi giocano e forse arriveranno, ma se non è non importa. A me, non importa. Perché ciò che sento quando sei con me è il miracolo che non sono capace di dire, non riesco a pensare e non avrei immaginato che fosse. E dormivi, oggi, con la mia mano a sentirti etereo, delicato e fragile. L’uomo che devasta la mia intima certezza, che cambia il sole nella luna e nelle nuvole, era fragile e chiaro. Per me. Finalmente.

Dormivi. Il sapore del vino rosso sgocciolato nei bicchieri rozzi della cucina, gli armadi che piano si riempiono con il mio sguardo incredulo. Passo nella vita di mezzo e cambio, e tieni la mia mano. Ho paura, a volte, oppure aggredisco o fuggo. Ma tu, e la tua impronta nelle mie lenzuola (unica e sola, tua e di nessuno), date senso all’attesa e al cammino che affronto sola. Sola ma con il sospiro intriso dei momenti. Che non sostituisco, non simulo, non regalo ad altri.

Dormivi. Dopo l’amore. O dentro l’amore, credo. La mia mano sul tuo fianco, adesso. Ovunque tu sia.

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Showing 8 comments
  • Lorenza Caravelli

    C’è il respiro dell’amore qui dentro. Che meraviglia

  • Lorenza Bonomii

    Sì, una meraviglia. Mi hai fatto rivivere un’emozione

  • ego

    Amore, e a memoria non ricordo di averlo mai letto cosi sereno e puro qui. Chapeau.

  • MariaGiovanna Luini

    grazie per i commenti! ego, bentornato!
    Lorenze, abbraccio.

  • Alessandra

    che bello! sei riuscita a mettere in parole l’Amore. Alessandra

    • MariaGiovanna Luini

      Grazie, Alessandra. L’amore a lungo è stato per me un mistero, o una costruzione intellettuale che mancava del nucleo di verità. Per questo, forse, non sapevo o volevo scriverlo. Un dono del tempo è scoprire anche l’Amore.

  • Bianca 2007

    NEL SONNO,
    una mano che avvolge il fianco è vivere la più dolce delle morti.Ed è così che nasci due volte mentre il respiro diventa umore a intrecciate radici che crescono e non sanno.Ti ho letta con emozione,Mariagiovanna anche se il cuore ha accelerato un pò.Mirka

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