l’uomo, il cane e un basista

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C’è un uomo con un cane. Non so descrivere il volto, ce l’ho in testa ma sfugge, conosco l’altezza e l’età apparente e sono certa di una cosa: è capace di restare fermo, dritto sulla schiena, a osservare chi passa senza flettere lo sguardo. E il cane è marrone chiaro, taglia medio-grande. Sono loro, l’uomo e il cane. Chissà perché li ho notati. Tra tanta gente e tanti cani, non ho potuto togliermi dalla memoria quella notte di marzo, quando mi sono infilata nel letto con la sensazione che non fossero soliti, nella loro presenza non ci fosse un tratto usuale. Ricordo di avere girato un po’, prima di salire in casa: ho parcheggiato la macchina, li ho visti e non sono riuscita ad andarmene subito. L’uomo fermo a pochi metri da me aveva un ruolo bizzarro nell’evoluzione del tempo. Come il suo cane, che gironzolava senza passione e non si allontanava. Poi, la mattina dopo, ho trovato un messaggio sul cellulare: “Tentativo di effrazione nel veicolo targa XXXXX”. Il mio.

Ho ripensato questa mattina all’uomo con il cane quando il telefono ha squillato alle cinque meno venti. Confusa, stordita dal sonno, non ho avuto il tempo di spaventarmi: dal sogno alle parole nel telefono una frazione di istante e nessuna preoccupazione specifica. “Signora, è di suo marito la macchina targata YYY?”. La guardia che di notte sta in portineria non ha avuto bisogno di aggiungere granché: mi sono vestita, ho afferrato le chiavi dell’automobile e il portafogli con i miei documenti e sono scesa. Vetri infranti, l’interno strappato, divelto tanto in fretta da spezzare l’asta del cambio. E la tristezza dell’ambivalenza: devo prendermela per il furto a una macchina? Certo, in due mesi l’hanno fatto alla mia e a quella di mio marito, ma non sono legata al possesso degli oggetti e mi rendo conto che esiste il peggio. E questo non è il peggio. Però nell’ambivalenza c’è la rabbia. E la rivelazione: “Sa, è venuto un uomo con un cane. Dice che la sirena di allarme dell’auto l’ha svegliato”. Un solo, trascurabile dettaglio: la macchina ha l’antifurto satellitare ma non la sirena. Non suona, non ha mai suonato e mai suonerà. L’uomo con il cane passeggiava alle quattro del mattino, ha udito una sirena che non c’era e avvisato del furto. Poi è sparito, evaporato nelle nuvole cariche di pioggia.

“Il basista abita qui, stia sicura”. E’ lo sguardo dei Carabinieri a confermare. E mi chiedo, mentre aspetto che arrivi un’ora decente per portare la macchina al concessionario: ma il basista sarà l’uomo o il cane?

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