la montagna in me

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La finestra aperta sulla neve, sulla montagna dai lineamenti lisci, regolari, pieni. Se potessi vivere qui o in un luogo che assomiglia a questo lo farei. La neve ha su di me l’effetto di una coperta morbida e pulita, soffice. Sa lenire l’ansia, incapace di fare male. Potrei restare bloccata in una piccola casa con il camino e i libri, le BIC a consumarsi sul foglio, senza badare alle strade chiuse e al tempo che scorre. Il tempo è un’illusione quando sono qui.

Forse mi ricordo di alcune gite in montagna durante l’adolescenza, forse vado più indietro e scavo nell’infanzia. Nascere in Brianza a ridosso dei monti crea profili immaginari che non sono piatti; la campagna ha il fascino della Pampa, della steppa, ma non è la mia origine. Piuttosto amo il lago di Como, su una barca appena sufficiente a farmi sdraiare scomoda mi sento cullare dal contorno massiccio specchiato nell’acqua scura. E i monti, anche. Mi assomigliano. Ho il carattere frastagliato e mutevole dei profili montani, l’imprevedibilità delle valli che sembrano facili invece ti fanno perdere l’orientamento e rischiano di uccidere. Ho, credo, la visione ampia di un respiro rado senza odore di catrame. E la testardaggine di chi non ha conosciuto subito la dolcezza del mare.

Più volte ho immaginato di fuggire da Milano. Non appartengo a un luogo, a Milano meno che mai. Non riesco ad abituarmi al colore scipito di metallo e nebbia, alla freddezza rapida e alle beghe insulse tra colleghi. Non so vedere la poesia del denaro sbandierato per imparare a essere. Se la mia fuga sarà presto, non so. Ma sarà. E la scrittura mi sarà compagna. Quando osservo i monti in una meditazione lieve sento la forza degli alberi, saggi più di ogni altra creatura, e la voce potente della neve. Chiamano, non lo fanno invano.

Tra i desideri perfetti, fare l’amore nella stanza calda di una baita, il profumo del legno addosso e la neve fuori, e il silenzio. E il mio corpo e il suo, innamorati e sciolti. Uno di quei desideri banali, con niente di speciale, che sono il senso della vita.

La montagna ride e mi guarda. E scrivo.

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Showing 5 comments
  • lorenza bonomi
    Rispondi

    Buon anno discepola, ti abbraccio forte.

  • Lorenza Caravelli
    Rispondi

    “La montagna ride e mi guarda”. Capita anche a me, d’estate. Là, si respira bene.
    Un bacio

  • lucia rusconi
    Rispondi

    Buon anno bellissima creatura.
    “Uno di quei desideri banali, con niente di speciale, che sono il senso della vita”.
    Banale? Direi proprio di no

  • Bianca 2007
    Rispondi

    e dentro i giardini incantati da acque e specchi dove il mondo è frescura di pace.
    Racconto che mi ha commosso,MariaGiovanna,mentre la serenità.
    AUGURI,STRAORDINARIA CREATURA CHE NAVIGA FRA L’ENIGMA DI UN’IDENTITà CHE CONTINUAMENTE TROVA IL SUO SENSO D’EVOLVERSI IN “NATURA” E CIVILTà CHE SOLO LA COSCIENZA E UN SORGIVO ISTINTO DA CUI RIPARTIRE.
    Mirka

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