lui
Ci sono giornate come questa. E giornate differenti. Questa è bigia nei colori, flemmatica nelle emozioni e intrisa di ricordi che saltano qua e là, senza nesso e senza un disegno capace di delinearsi reale agli occhi.
La luce cade ovattata sulle scrivanie, intorno voci delineano parole nei telefoni e mani si sporgono per afferrare pezzi di carta, forbici, matite. Lui è arrivato dalla sala operatoria, ci siamo salutati con un gesto perché rispondevo, intanto, alla chiamata di una paziente. Vestito di verde, il camice bianco sulle spalle, si è seduto tre metri in là, alla sua scrivania, e ha appoggiato le mani su un libro grosso.
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