manciate di diario
Questa mattina ho visto l’incipit del romanzo che verrà. Ho visto la storia, il volto del protagonista e ho potuto indovinare la voce. Mi sono svegliata e ho annusato il sole fuori dalla portafinestra, due movimenti pigri e un abbraccio poi la visione: il romanzo nuovo ha preso la forma di un istinto. Un’idea. Un’ombra luminosa che occhieggia.
Le storie nascono anche così, con la sensazione di ricordare spezzoni di sogni senza che abbiano una relazione con la scrittura (ma forse hanno contribuito a creare spazio, a muovere qualcosa, chissà) e il caffè ancora da assaggiare. La pressione urgente che nei giorni recenti tentava di spalancarmi la gola ha una spiegazione, i passi lenti nel mio rifugio segreto, ieri, devono avere trovato l’aiuto nel vento e nel gracchiare dei corvi appollaiati in cima agli alberi.
Un romanzo già scritto a gennaio e febbraio attende decisioni, pronto e lucido di energia spesa e ricevuta. Un altro nasce e vuole farsi scrivere.
Voilà.
P.S.: ho scoperto Periscope e applicazioni analoghe. Penso che mi troverete spesso in diretta video, mi diverte moltissimo usare il canale visivo per raggiungervi.