questa cosa delle Energie
Diamo inizio a una nuova settimana parlando di Energia. Un richiesta molto frequente è che spieghi in cosa consistono i trattamenti “energetici” del mio ambulatorio di via Plinio. L’abitudine alla semplificazione che arriva dal mio DNA e dalla formazione nel giornalismo divulgativo di Eliana Liotta e Paolo Rossi Castelli al glorioso OK Salute (eterna gratitudine a questi amici e colleghi) fa sì che risponda con un paragone con Reiki e Pranic Healing, e pranoterapia. Non mento: si tratta di interazione con l’Energia che può assumere tanti nomi usando differenti tecniche.
Guardo indietro e scopro che sono tanti, ormai, gli anni di studio: ho iniziato con Reiki e sono oggi Grand Master (non ricordo neanche tutte le tecniche Reiki che mi hanno appassionato e ho approfondito diventando Master, esperienze meravigliose), ho studiato Pranic Healing per poi incontrare la Reconnective Healing e Reconnection (sono marchi registrati, non trovo il simbolo perché in questi giorni il mio sito ha funzionalità ridotte e i fornitori latitano nonostante ripetute sollecitazioni). Nel sito ufficiale che vi invito a visitare (se interessa l’argomento) trovate le spiegazioni che servono, ciò che posso dire di Reconnection e Reconnective Healing è che mi hanno fulminata su una personale via di Damasco: con questi due riti, uno (Reconnection) che si basa su due sedute uniche per tutta la vita e l’altro che consiste invece in trattamenti di cura che si possono ripetere in base alle necessità delle persone, ho trovato la tangibilità e l’evidenza di un’Energia che cura. Con questi approcci non esiste dubbio: l’Energia esiste, qualcosa accade sempre. E’ l’Energia che noi siamo, probabilmente, o quell’Energia che Tesla ipotizzava esistere a disposizione di tutti. La base della vita nell’Universo, chiamatela Dio o Natura o Energia o Prana o come vi pare: esiste e si può toccare, annusare, vedere, sentire. Esiste e crea effetti per il massimo del Bene delle persone. Finora anche le persone più scettiche hanno notato profonde differenze tra prima e dopo, sia nel caso della Reconnective Healing sia con il potentissimo rito di Reconnection, anche quando le sessioni di Healing si sono svolte a distanza perché la distanza non solo non annulla ma qualche volta potenzia gli effetti dell’Energia.
Il massimo del Bene, questo è un elemento centrale. Chi si affida alle sessioni energetiche (che di solito si svolgono con un operatore, come me, che interagisce con l’Energia a beneficio del paziente muovendo o meno le mani, di persona o a distanza) cerca il massimo del proprio Bene, ma è molto raro che sappia di cosa si tratta. Ecco perché i risultati, che esistono sempre, sono spesso inattesi, ed ecco perché non è possibile chiedere una sessione di Reconnective Healing specifica per trovare l’amore, guarire dal cancro, ottenere un nuovo lavoro: questi risultati possono verificarsi, ma solo se fanno parte del massimo Bene per la persona. Potrà scandalizzare che io ipotizzi che la guarigione dal cancro non faccia parte del massimo Bene per chiunque, ma riflettiamo un attimo sul significato che una malattia può avere per il singolo individuo: a cosa serve una malattia per un paziente? Difficile da affrontare, ma il dubbio esiste: qualche volta perfino il cancro ha un senso utile per chi ne soffre, e le persone più disponibili a guardarsi dentro lo hanno ammesso. Il processo di guarigione fisica, infatti, passa anche attraverso una presa di coscienza: ci si cura interagendo con i medici e gli infermieri, adottando stili di vita sani e andando a fondo nei motivi più intimi che possono avere provocato la malattia.
Qual è il nostro massimo Bene? A questa domanda tanti credono di sapere rispondere, ma pochissimi intuiscono sul serio. Meno che mai lo sa l’operatore energetico, ed ecco un altro punto centrale: quando facilito le sessioni di Reconnective Healing non ho la minima idea di quale sia il Bene per la persona che mi ha chiesto aiuto, e affermo questo essendo medico con un curriculum piuttosto corposo. Negli anni ho visto che le sessioni energetiche non si basano sulla mia personale convinzione sullo stato di salute o malattia della persona, ma su un mio mettermi a disposizione del paziente senza preconcetti, in totale accettazione di ciò che accadrà. Meno capisco, meno mi infilo nel processo terapeutico con razionalità e conoscenze mediche più miracoli avvengono. Questa vale per ogni tecnica di cura energetica, Reiki compreso.
Parlo di miracoli perché ne ho visti: con Reconnective Healing e Reconnection capita che avvengano guarigioni interiori e/o fisiche inattese. Il mio approccio è mantenere con grande convinzione la mia dimensione di medico (chirurgo senologo con due specializzazioni e un master di secondo livello in chirurgia senologica) e quella di Reconnection-Certified Practitioner cioè operatore certificato ufficialmente per le sessioni di Reconnective Healing e per Reconnection. Le persone che arrivano da me chiedendo sessioni energetiche avendo una malattia organica hanno molto chiaro che sono un medico e le invito a proseguire nelle terapie, possibilmente di eccellenza: le cure di eccellenza sono una grande e straordinaria arma per ottenere la guarigione, soprattutto se unite a un lavoro interiore favorito da medici illuminati, empatici e di mente aperta. Nel mio studio di via Plinio arrivano pazienti oncologici ma anche persone fisicamente sane o affette da malattie diverse dai tumori: le ascolto e chiarisco subito che la mia interazione con i loro medici di riferimento sarà, se possibile, di cooperazione e integrazione ma mai di “alternativa”.
A differenze di Reiki e altre tecniche, per raggiungere le certificazioni di operatore in Reconnective Healing e, ancora di più, Reconnection è necessario studiare e frequentare corsi e sostenere esami: è un approccio che trovo giusto e mi è piaciuto subito. Ho iniziato nel 2011 e completato il ciclo dei corsi e degli esami a fine 2015. Se si studia per diventare medici e infermieri, perché non si dovrebbe studiare per interagire con l’Energia a beneficio della gente? Per questo ho voluto attendere di ottenere la certificazione più alta e definitiva prima di parlare in modo così chiaro nel mio blog. In IEO a Milano, dove per quindici anni sono stata assistente medico del Direttore Scientifico (Umberto Veronesi), sono oggi senologa cioè chirurgo senologo nell’ambito della Divisione e del Programma Senologia, e visito nella sede IEO di via San Luca, a Metis in via Plinio mi occupo di sessioni energetiche e, come dicono le persone che ricevo, “vedo” la loro Energia e ascolto ciò che hanno da dirmi. Sono sempre io, Giovanna o MariaGiovanna, e questa è la suddivisione delle mie attività di cura: spero che adesso sia chiaro per tutti.
Amore e Luce a voi.