“Il Grande Lucernario” – Mondadori

 In Blog, Il Grande Lucernario

Si chiama “Il Grande Lucernario” e il titolo mi piace: non mi sarebbe venuto in mente, avevo chiamato questo lungo racconto “Si vola sempre da soli”. Mondadori ha proposto la modifica che ho subito accettato. E’ difficile per me sintetizzare in un titolo, ma anche in una sinossi (che per me è impresa più ardua della Maratona di New York): quando l’Editore lo fa al posto mio è un regalo gradito.

Questo nuovo libro è strano: prima di crederci ho dovuto ritornare nella scrittura più volte. Parlare di pezzi della mia vita è il pretesto per affrontare l’argomento che più mi sta a cuore: il corpo fisico – il cui funzionamento in salute e malattia è in parte ignoto – non è l’unico aspetto di noi, quindi la medicina non può basarsi solo su una visione, su un singolo punto di vista. Deve ampliare. Ma ampliare non significa buttare via decenni di straordinarie scoperte scientifiche.

Chiacchieravo con Giovanna, la mia amica farmacista di fiducia a Noverasco: dicevamo che basterebbe osservare come sia strutturata una farmacia per comprendere quanta complessità sia necessaria per il nostro ben-Essere. Farmaci e presidi medici convenzionali convivono con scaffali di rimedi che integrano senza sostituire, completano l’offerta per i percorsi individuali di recupero dell’equilibrio corpo-mente. L’unico segreto è studiare bene tutto e sapere come mettere insieme: non troppo difficile, vi pare? Invece no. Viviamo nel tempo delle estremità che non sanno comunicare: ogni dettaglio deve essere bianco oppure nero, allopatico o alternativo. In alcuni contesti non puoi menzionare un vaccino perché rischi la minaccia di morte, quando visiti in studio devi combattere con le certezze dei pazienti costruite su internet e con la cosiddetta “controinformazione” bevuta per vera, ma trovi anche colleghi che si ucciderebbero piuttosto che accettare che qualcosa negli approcci orientali o nelle tecniche non convenzionali sia in grado di contribuire alle cure. E basterebbe controllare meglio sui motori di ricerca scientifici: il mondo della scienza sta studiando e confermando utili alcuni approcci che, almeno in Italia, sono tuttora considerati una via di mezzo tra la stregoneria e la pagliacciata.

Separare, da una parte e dall’altra, è un errore clamoroso: chi esclude a priori ciò che non conosce e di cui diffida non dovrebbe occuparsi della salute altrui. La conoscenza è l’unica via: una conoscenza che porta a consapevolezza, e a una medicina che ritorna se stessa.

Nel Lucernario ho raccontato le imprevedibili, buffe, difficilissime, eccitanti origini e tappe del cammino di Giovanna-medico. Inevitabile evocare nella narrazione chi ha percorso con me lunghi tratti di strada, in particolare Umberto Veronesi. Perché può apparire bizzarro, addirittura un tradimento, che mi definisca medico olistico dopo due specializzazioni e un master universitario chirurgico e i tanti, tanti anni di lavoro insieme a lui nel centro di eccellenza oncologico con la più alta casistica al mondo sul tumore al seno. Invece è stato naturale diventare ciò che oggi sono, è la più ovvia delle conseguenze. Perché? Lo leggerete nel libro, se vorrete.

“Il Grande Lucernario”, Mondadori: ci si vede il 16 gennaio 2018.

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