Le Vie della Cura: parlare e dire.

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Giorni fa un virus ha colpito duro sulla mia gola e sul sistema respiratorio: l’aspetto che più mi ha impressionato è stata la perdita della voce, che mai era stata così netta. Prima di svegliarmi afona avevo ricevuto un avvertimento da Gio’ Fronti, l’Anima grande che mi tratta con Setsu Shin: “Il chakra della gola è molto affaticato, stai esprimendo te stessa e dicendo chi sei e cosa pensi?”. Non avevo ribattuto alla domanda, ma intimamente conoscevo la risposta: no. Poi tutto è accaduto rapidamente e il virus ha reso evidente ciò che avrei dovuto apprendere: il silenzio è prezioso, ma sapere qualcosa di sé e manifestarsi ha uguale importanza.

Nei giorni del malessere ho rimandato visite e incontri, rinunciato ad assistenze domiciliari per evitare di trasmettere la malattia, ho deluso un gruppo di persone amiche annullando (o meglio rimandando) un seminario di scrittura creativa: questi eventi o mancati eventi sono stati una lezione, sia per la presa di coscienza personale che per la reazione del mondo alle mie defaillance. Sapevo, so che per curarmi avrei dovuto rivolgermi alla medicina ufficiale, alle conoscenze di olistica ma anche all’energia del chakra in sofferenza. E ho iniziato a dire me stessa: per evitare di creare danno eccessivo ho preso tempo, meditato e trovato un focus, poi ho spiegato quali fossero le mie esigenze e le evoluzioni là dove ritenevo necessario farlo, ho voluto esprimere disagio e contrarietà e amore e soddisfazione usando parole e toni che sentivo appropriati. Non tutte e tutti hanno voluto accettare, ma lo scopo non era farmi accettare: volevo guarirmi nella dimensione interiore, poi nel corpo fisico. Ha funzionato: una tosse residua mi spiega che sto ancora ripulendo, ma i sintomi sono attenuati dentro e fuori.

Ho capito che per spiegarsi bisogna avere chiaro cosa si vuole: nella vita non sempre ho avuto davanti il quadro nella sua precisione. Ho capito che l’immagine che diamo non corrisponde all’interiorità, ma su quella creiamo sistemi e teoremi che stentano a cambiare. Ho capito che tirare fuori il Vero modifica la percezione che gli altri hanno di noi, ma è soprattutto la nostra percezione a subire un cambiamento: è il primo passo verso l’amore di sé, quello vero e non egoistico, quello incondizionato che si riversa su chi sta intorno e su chi incontriamo anche solo per un istante.

Ho capito che il silenzio è d’oro, ma la parola sincera e non aggressiva è solida come il diamante. Ed è una cura molto potente.

Amore a voi.

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